Il piccolo angolo di Portonovo, compreso tra il mare e le bianche scogliere del Conero, è uno scrigno di ricchezze naturalistiche,
storiche ed architettoniche. Scrive Montaigne che Portonovo "... solitario con una torre e alcune case di pescatori tocca l'intelligenza prima dei sensi". La località ospita gli unici laghetti di tutto Il promontorio dove sosta numerosa l'avifauna migrante.
Sulla sua punta estrema si protendono il fortino napoleonico che, anche se trasformato in albergo, ha mantenuto parte della sua struttura originaria, e il torrione quadrato di Clemente XI. Per ultima, quasi avvolta dalle incombenti rocce del Conero, la chiesa di Santa Maria, antica abbazia benedettina in cui i monaci risiedettero fino al 1320. La chiesa che, come scrive Sacconi, "è il più completo monumento lombardo (romanico padano) che decori le rive adriatiche da Ancona a Brindisi" è a pianta quadrata, preceduta da un avancorpo sul portale d'ingresso e da un vestibolo.
L'interno, illuminato dalla poca luce che entra dalle piccole monofore, gioca sulla cromia di luci ed ombre ravvivando la nuda pietra.